Evitare l’uso di fonti energetiche rinnovabili e rispettare gli standard dell’UE
Da diversi anni la Commissione europea e la Francia sono in disaccordo sugli obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili. Secondo un obiettivo del 2009, entro il 2020 il 23% del consumo energetico totale della Francia dovrebbe provenire da fonti rinnovabili.
Bruxelles ha continuato a criticare Parigi perché non è riuscita a raggiungere questo obiettivo. Nel dicembre dello scorso anno la Francia è stata rimproverata per aver presentato un piano di transizione energetica (Pniec) considerato inadeguato. L’obiettivo del progetto del 33% di energia rinnovabile entro il 2030 è significativamente inferiore al 44% imposto da una direttiva europea del 2018.

Lo stesso approccio
Nonostante le critiche, la Francia continua a portare avanti la sua politica energetica. La Commissione europea ha pubblicato una versione aggiornata del Pniec, che indica che la Francia si attiene agli obiettivi originari per l’avanzamento delle fonti di energia rinnovabili. L’obiettivo “decarbonizzato”, che include l’energia nucleare per le sue basse emissioni di gas serra, è quello su cui il governo francese preferisce insistere. Entro il 2030, il piano prevede che la Francia consumi il 58% della sua energia in forma decarbonizzata. Secondo Parigi, ciò sosterrà completamente gli obiettivi climatici europei. Il governo sottolinea che nel 2024 raggiungerà finalmente l’obiettivo del 23% di energia rinnovabile fissato per il 2020.
Prospettive e rischi
In risposta alla disposizione della direttiva relativa all’acquisto retroattivo di volumi di produzione di energia rinnovabile da altri Paesi in caso di mancato rispetto degli obiettivi, il governo francese ha scritto alla Commissione per spiegare la sua posizione. La Commissione europea potrebbe imporre sanzioni alla Francia a seguito di questa posizione. Tuttavia, la Francia spera di ottenere il sostegno di altri Stati sostituendo gli obiettivi di decarbonizzazione con quelli relativi alle fonti rinnovabili, alla luce del rinnovato interesse per l’energia nucleare in Europa. Entro il 2030, il piano nazionale mira a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 50% rispetto ai livelli del 1990.
Incontri e difficoltà imminenti
Poiché include tre documenti strategici che non sono ancora stati sottoposti a commenti pubblici, il Pniec aggiornato non è definitivo. I tre documenti in questione sono il Programma energetico pluriennale (PPE), il Terzo piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC-3) e la Terza strategia nazionale a basse emissioni di carbonio (SNBC-3). I negoziati politici post-legislativi potrebbero influenzare il calendario di queste consultazioni. La strategia francese richiama l’attenzione su una questione importante per l’UE: trovare un equilibrio tra le varie forme di fonti energetiche decarbonizzate, pur mantenendo gli obiettivi condivisi. La futura politica energetica europea potrebbe essere rimodellata dal dibattito sull’uso dell’energia nucleare negli obiettivi di decarbonizzazione.