Ambizioni in materia di energie rinnovabili in Kazakistan
Iniziative di esportazione di elettricità
Il Kazakistan sta portando avanti lo sviluppo della sua capacità di esportazione di energia elettrica verso l’Uzbekistan e l’Azerbaigian, nonostante le difficoltà nell’ottenere l’elettricità necessaria a sostenere l’espansione economica del Paese.
Una bozza di accordo sulla partnership strategica per l’energia verde tra il governo del Kazakistan e i Paesi dell’Azerbaigian e dell’Uzbekistan è stata resa disponibile per commenti pubblici. L’accordo aggiungerebbe dettagli al memorandum d’intesa che le tre nazioni hanno firmato a maggio.
Nella bozza si legge che, al fine di migliorare la sicurezza del sistema energetico e la stabilità degli approvvigionamenti, “le Parti incoraggiano la cooperazione reciproca nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’idrogeno verde e dell’ammoniaca verde, sottolineando l’importanza dell’energia verde e pulita nell’ambito dell’azione globale per combattere il cambiamento climatico”
“Attuare congiuntamente nuove iniziative di infrastrutture energetiche che contribuiscano alla diversificazione delle forniture energetiche e delle rotte di transito in Europa, Asia centrale e nella regione del Caspio” è l’impegno assunto dal Kazakistan nella bozza del documento. Inoltre, si afferma che gli obiettivi sono “riduzioni rapide, profonde e sostenibili delle emissioni di gas serra”. Le parti dichiarano inoltre di essere interessate a sostenere “l’interconnessione dei sistemi energetici dell’Azerbaigian e dell’Asia centrale ai fini di un’ampia espansione energetica strategica e di un’esportazione sostenibile di energia verde”
L’Unione Europea, che ha lottato contro la carenza di energia e i costi elevati a causa delle interruzioni causate dall’attacco immotivato del Cremlino all’Ucraina e dalla successiva imposizione di sanzioni alla Russia, sembra essere il mercato principale per l’energia verde nell’ambito dell’iniziativa trilaterale.

L’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Uzbekistan intendono costruire una linea di trasmissione di energia ad alta tensione sul fondale del Mar Caspio per consentire l’esportazione di energia elettrica verso l’Occidente, come dichiarato nel memorandum d’intesa firmato a maggio. Il memorandum di maggio e la bozza di accordo di luglio non chiariscono dettagli importanti come le tempistiche di costruzione, i progetti infrastrutturali specifici e i costi di investimento.
Potenziale di energia rinnovabile e obiettivi
Con le sue ampie steppe battute dal vento, il clima e la topografia del Kazakistan lo rendono un luogo ideale per lo sviluppo di impianti eolici. Secondo il Ministero dell’Energia, il Paese ha un potenziale di energia eolica di almeno 920 miliardi di kWh all’anno.
Il Kazakistan sta utilizzando attivamente il suo potenziale di energia verde. Attualmente, la produzione a carbone genera circa l’80% dell’energia elettrica del Kazakistan e solo il 6% circa proviene da fonti rinnovabili. Tuttavia, un audace piano governativo prevede di aumentare la percentuale di produzione di energia da fonti rinnovabili al 15% entro il 2030 e al 50% entro il 2050.
Sfide e considerazioni
Alcuni esperti si chiedono da dove arriverà tutta la produzione di energia per soddisfare il crescente fabbisogno interno e gli ambiziosi obiettivi di esportazione, se il governo si atterrà a questi obiettivi. Secondo Olzhas Baidildinov, esperto kazako di energia, un media russo prevede che il Kazakistan avrà un deficit di elettricità di 6 gigawatt entro il 2030.
L’energia atomica è il jolly della strategia kazaka per la produzione di energia. Il Kazakistan, una nazione con le cicatrici ambientali che testimoniano il suo ruolo di principale terreno di sperimentazione atomica del Cremlino durante l’era sovietica, ha annunciato a giugno l’intenzione di tenere un referendum nazionale sulla costruzione di una centrale nucleare.
Il fabbisogno interno potrebbe essere soddisfatto da una centrale nucleare, lasciando all’esportazione la produzione da fonti idroelettriche ed eoliche. I sondaggi mostrano che una piccola maggioranza di kazaki è favorevole alla costruzione di un impianto nucleare, nonostante i danni causati dalla bomba atomica all’ambiente del Paese. Tuttavia, le opinioni potrebbero cambiare in base all’organizzazione scelta per la costruzione dell’impianto.
Secondo alcuni osservatori locali, la società russa Rosatom, controllata dallo Stato, avrebbe un vantaggio nell’aggiudicarsi l’appalto se il governo kazako portasse avanti il suo progetto di costruire un impianto. Tuttavia, considerando il passato problematico dell’energia nucleare sovietica/russa, la resistenza dell’opinione pubblica alla costruzione di un impianto potrebbe essere più forte per un progetto russo che per un impianto costruito in Francia, Corea del Sud o addirittura Cina. La data del referendum non è ancora stata fissata.